GOHAN
Come ....per molti personaggi della saga il suo nome ha un significato legato al cibo: "gohan" in giapponese ha il duplice significato di "pasto" e "riso bollito". Il cognome Son, assente nel doppiaggio italiano, è lo stesso del bisnonno adottivo Son Gohan, suo omonimo. Gohan è il primogenito del protagonista Goku e appare a partire dalla seconda serie, Dragon Ball Z. A differenza di suo padre non ha mai amato il combattimento, limitandosi ad allenarsi solo quando la Terra era in pericolo. Perciò, nel corso della serie, il suo livello di combattimento tende ad abbassarsi durante i periodi di pace.
Durante lo sviluppo del personaggio, Toriyama decise di sostituire Gohan a Goku come nuovo protagonista del manga. In seguito, l'autore abbandonò questa idea perché definì Gohan inadatto nella parte del protettore della Terra.
Design del personaggio
Durante il design iniziale di Gohan adolescente, Toriyama diede al personaggio un abbigliamento diverso rispetto all'originario. Nella prima versione oltre ai capelli alti e a spazzola già presenti nel disegno finale, gli aggiunse un berretto e una giacca. Nella seconda versione i capelli erano simili a quelli di Mirai Gohan, ovvero il Gohan del futuro di Trunks, mentre l'abbigliamento era molto semplice (maglietta e pantaloncini corti). La terza versione, invece, rispecchiava molto quella precedente ad eccezione che Gohan portava gli occhiali, caratteristica che Toriyama inserirà nel personaggio dopo la Saga di Majin Bu. In seguito Toriyama lo perfezionò nel risultato finale.
Il personaggio
Gohan è il figlio primogenito di Goku. Il suo nome deriva dal nonno adottivo di Goku, ovvero Son Gohan. Gohan ha i capelli neri (che però sono soggetti a crescita), è dotato anch'egli della coda, almeno nei primi capitoli del manga, e da piccolo indossava un cappello su cui era attaccata la sfera del drago con quattro stelle. Per le pettinature di Gohan, Toriyama si ispirò a quelle di Yamcha, con il quale ha la caratteristica di cambiare pettinatura in quasi ogni saga o serie.
All'inizio era un bambino di quattro anni debole e indifeso, ed aveva come sogno quello di diventare uno studioso. Tuttavia, quando si trovava in pericolo o si arrabbiava, scatenava i suoi poteri latenti, già superiori a quelli di suo padre. Piccolo lo aiuta a controllare questo particolare potere, rendendolo incredibilmente forte. Nel corso della sua vita non ha mai amato combattere, limitandosi a farlo solo quando strettamente necessario (per esempio l'unico torneo Tenkaichi a cui ha partecipato è stato il 25º, ma lo ha fatto solo perché ricattato da Videl), per questo non si allenerà né dopo la Saga di Cell né dopo la Saga di Majin Bu. A causa dell'influenza materna, ama molto lo studio, tanto che da adulto diverrà un famoso ricercatore, come desiderava Chichi.
Identità segrete
All'inizio della Saga di Majin Bu, per proteggere la città di Satan City dal crimine senza farsi riconoscere, Gohan assume l'identità del Guerriero dorato (Guerriero dai capelli d'oro nel doppiaggio italiano), ovvero semplicemente trasformato in Super Saiyan, che appare in un arco di dieci giorni. In seguito questa identità sarà svelata da Gohan quando si trasformerà in Super Saiyan durante il 25° torneo tenkaichi.
In seguito assume l'identità del giustiziere Great Saiyaman. Questa identità viene maggiormente impersonata da Gohan fino al torneo di arti marziali, dove verrà smascherato da alcuni suoi compagni di classe. Il costume di Great Saiyaman viene creato da Bulma appositamente per Gohan che si trasforma cliccando semplicemente un tasto sul suo orologio da polso. Il costume è caratterizzato da un casco arancione con la visiera nera, al quale sono attaccate due paia di antenne, un mantello rosso, un completo verde e nero e gli stivali di una normale battle suit. In seguito, visto che nel Torneo Tenkaichi è vietato combattere con strumenti protettivi, Gohan è stato costretto a sostituire il casco con una bandana e un paio di occhiali da sole. Visto il suo ruolo di super-eroe, come Great Sayaman Gohan è spesso solito ad accompagnare le sue entrate in scena con mosse coreografiche tipiche dei supereroi giapponesi, come i sentai (usate dall'autore anche per la squadra Ginew).